Il 14 aprile è la giornata mondiale della malattia di Chagas

In tutto il mondo si stima che da 6/7 milioni di persone siano colpite dalla malattia di Chagas, che è presente primariamente nelle aree endemiche di 22 paesi dell'America Latina (Argentina, Belize, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Salvador, Guyana Francese, Guatemala, Guyana, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Suriname, Uruguay, Venezuela e in Texas). Recentemente, per movimenti migratori della popolazione latinoamericana verso altri continenti, il Chagas è comparso anche in aree non endemiche, come il Canada, molti Paesi Europei e in alcuni paesi del Pacifico Occidentale.

Findechagas, la Federazione internazionale delle Associazioni delle Persone colpite dalla malattia di Chagas, composta da oltre 25 organizzazioni della società civile di Nord e Sud America, Europa e Pacifico occidentale, con l’appoggio di varie istituzioni e dei governi dei paesi membri della Organizzazione Mondiale della Sanità, si è fatta promotrice della istituzione di una Giornata mondiale della malattia di Chagas, una ricorrenza necessaria per richiamare l’attenzione su un problema dimenticato e sui milioni di persone che non hanno accesso alla diagnosi e alle cure.

La Giornata mondiale della malattia di Chagas è stata dichiarata in occasione del 72° Incontro dell’Assemblea OMS del 20 maggio 2019 e viene celebrata il 14 aprile, giorno in cui il medico e ricercatore brasiliano Carlos Chagas, nel 1909, diagnosticò il primo caso umano della malattia su una bambina di due anni di nome Berenice.

Ogni anno Findechagas propone un tema per celebrare la Giornata mondiale della malattia di  Chagas. Se nelle passate edizioni il temi sono stati "rendere visibile la malattia del Chagas nel mondo", e “garantire l’accesso alla diagnosi e alla cura”, per questo 2022 il tema centrale della giornata mondiale della malattia di Chagas è definire il numero di persone colpite e le regioni/paesi interessati dal problema nel mondo. ”Aiutateci a sapere quanti siamo e dove siamo” è l’invito che Findechagas rivolge alle autorità sanitarie di ogni paese. 

Gli obiettivi dell’OMS da raggiungere nel 2030 per l’eliminazione come problema di salute pubblica della malattia di Chagas, sono fondamentalmente due: l’eliminazione della trasmissione della malattia e l’estensione del trattamento al 75% delle persone colpite (attualmente si stima che solo l’1% abbia accesso alle cure). Per il raggiungimento del primo obiettivo sarà necessario eliminare dalle abitazioni la cimice che trasmette il parassita, garantire a tutte le donne in età fertile la diagnosi precoce e il relativo trattamento così da evitare la trasmissione congenita e il controllo totale delle donazioni di sangue e di  organi. Il raggiungimento del secondo obiettivo, quello di garantire il trattamento al 75% delle persone richiede il potenziamento dell’assistenza sanitaria territoriale e la formazione del personale di base che garantiscano l’accesso alla diagnosi a tutti. Sono obiettivi ambiziosi che impegnano non solo i paesi endemici dell’America latina, ma anche tutti i paesi non endemici verso i quali c’è stata una forte migrazione latinoamericana negli ultimi decenni e dove la malattia di Chagas continua ad essere poco conosciuta, poco diagnosticata e non presa in carico dal sistema sanitario nazionale, come succede anche in Italia.

L’associazione PINTRE: Percorsi Intrecciati è socio Findechagas in quanto socio di Ailmac: Associazione Italiana per la Lotta alla Malattia di Chagas: queste associazione si impegnano a promuovere, diffondere e rafforzare le politiche pubbliche nella lotta alla malattia di Chagas sul territorio nazionale e nelle singole regioni dal momento che è prioritario fornire, attraverso la diagnosi, la ricerca e il lavoro sul campo, le possibili soluzioni per i governi locali e gli enti regionali.

L’associazione PINTRE si pone l’obiettivo di far conoscere il Chagas nella Regione Piemonte, mentre l’Associazione Ailmac interviene prevalentemente nella Regione Lombardia, ma anche in Veneto, Liguria e Trentino Alto Adige, con campagne di sensibilizzazione e di screening gratuito per la popolazione latinoamericana. L’obiettivo comune di entrambe è individuare le persone contagiate e iniziare tempestivamente il trattamento prima della comparsa delle complicanze della malattia. 

“La pandemia è ora protagonista - dichiara Isabel Farell, presidente di PINTRE - e l'attenzione del mondo è focalizzata sul coronavirus, ma non per questo bisogna abbassare l'attenzione sulla malattia di Chagas. L’istituzione di una giornata mondiale è stata un traguardo importante, perché rappresenta un primo ed importantissimo segnale di riconoscimento a livello istituzionale del problema. Quest’anno facciamo un passo in avanti, trattando la malattia nei suoi vari aspetti e nelle sue interazioni nei vari contesti, fiduciosi in un futuro in cui il Chagas venga riconosciuto e combattuto non da singoli individui, ma dall’ intera collettività".

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